Pittore italiano. Dopo una prima giovinezza
travagliata, nel corso della quale passò anche alcuni anni in
riformatorio (1870-73), riuscì a entrare all'Accademia di Brera, ove nel
1879 si distinse con il quadro
Coro di Sant'Antonio (Milano, Collezione
privata). Dal 1881 al 1886 visse in Brianza, dipingendo una serie di paesaggi
agresti caratterizzati da un'estrema limpidezza (
Il bacio alla croce,
1883, Amsterdam, Stedelijk Museum;
A messa prima, 1885, Saint-Moritz,
Museo Segantini). Dal 1886 al 1894 fu a Savognino dove, influenzato da V.
Grubicy, adottò la tecnica divisionista, accentuando il naturalismo e la
ricerca di atmosfere sempre più limpide. Tra le opere che realizzò
in quegli anni si ricordano:
Alla stanga (1886, Roma, Galleria nazionale
d'arte moderna);
Le due madri (1889, Milano, Galleria d'arte moderna);
Alpi di maggio (1890, Amsterdam, Rijskmuseum);
L'angelo della vita
(1894, Milano, Galleria d'arte moderna). Nel 1894 si ritirò
nell'isolamento delle montagne dell'Engandina, producendo opere sempre
più dense di riferimenti simbolici quali
Le cattive madri (1894,
Vienna, Kunsthistorisches Museum),
L'amore alla fonte della vita (1896,
Milano, Galleria d'arte moderna) e
Il trittico della natura (1898-99,
incompiuto, Saint-Moritz, Museo Segantini) (Arco, Trento 1858 - Schafberg,
Engadina 1899).
Giovanni Segantini: “La raccolta del fieno”